la depressione post-partum
La depressione post-partum esordisce generalmente dopo 3-4 settimane dal parto e la sintomatologia aumenta con manifestazioni cliniche verso il 4-5 mese. In media, colpisce il 20% delle donne entro un anno dal parto.
Le cause sono molteplici e coinvolgono fattori:
ormonali;
fisici (stanchezza,...);
psicologici (scarsa autostima...);
sociali (giovane età, inesperienza, scarso sostegno,...);
cognitivi (aspettative irrealistiche sull'essere madre, sul bambino,...).
I sintomi possono essere di tipo:
depressivo: labilità emotiva, deflessione dell'umore, sentimenti di inadeguatezza, sentimenti di colpa, irritatibilità;
ansioso: ansia, stati di allarme, ansia fisica;
neurovegetativo:alterazioni del sonno,alterazioni dell'appetito,perdita di interesse in ciò che si fa;
relazionale madre-bambino: avvertire il bambino come "un peso",non riuscire a provare emozioni nei suoi riguardi, avere avversione, non voler restare con lui,sentirsi incapace, mancanza di concentrazione nei compiti di accudimento.
Le cause sono molteplici e coinvolgono fattori:
ormonali;
fisici (stanchezza,...);
psicologici (scarsa autostima...);
sociali (giovane età, inesperienza, scarso sostegno,...);
cognitivi (aspettative irrealistiche sull'essere madre, sul bambino,...).
I sintomi possono essere di tipo:
depressivo: labilità emotiva, deflessione dell'umore, sentimenti di inadeguatezza, sentimenti di colpa, irritatibilità;
ansioso: ansia, stati di allarme, ansia fisica;
neurovegetativo:alterazioni del sonno,alterazioni dell'appetito,perdita di interesse in ciò che si fa;
relazionale madre-bambino: avvertire il bambino come "un peso",non riuscire a provare emozioni nei suoi riguardi, avere avversione, non voler restare con lui,sentirsi incapace, mancanza di concentrazione nei compiti di accudimento.
Prevenire e intervenire
È importante ricordare che una depressione post-partum non curata tende a cronicizzare, diminuendo nella madre le capacità di accudimento corretto e impedendo lo sviluppo di una relazione armonica con il nascituro.
In un'ottica preventiva, aldilà delle cause fisiologiche che possono predisporre la donna , è possibile adottare delle strategie utili sul piano psicologico.
Ad esempio, per la neomamma può essere utile:
limitare i visitatori nei giorni del rientro a casa dopo il parto;
dormire nelle stesse ore in cui dorme il neonato;
seguire una dieta equilibrata che eviti eccessi e l'assunzione di bevande eccitanti;
sentirsi legittimate a chiedere aiuto;
rafforzare il legame con partner e figure di sostegno;
mantenere un atteggiamento realistico su di sè, sul bambino e sul contesto.
Partner e familiari possono dimostrare il loro sostegno alleviando gli impegni della neomamma per es. aiutando nei lavori domestici e in generale offrendo ascolto e supporto, senza sfociare nell'invadenza.
Quando i sintomi diventano allarmanti, persistono da più di due settimane, si manifestano più volte nell'arco della giornata e si ha la sensazione di poter fare del male a se stesse o al bambino, è importante rivolgersi a uno specialista.
A seconda del tipo e della gravità dei sintomi, le cure possono consistere:
in una psicoterapia;
nella partecipazione a gruppi terapeutici di donne che stanno vivendo la stessa sintomatologia;
nella prescrizione di farmaci ansiolitici e antidepressivi (sotto stretto controllo medico)
[Dati Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna]
È importante ricordare che una depressione post-partum non curata tende a cronicizzare, diminuendo nella madre le capacità di accudimento corretto e impedendo lo sviluppo di una relazione armonica con il nascituro.
In un'ottica preventiva, aldilà delle cause fisiologiche che possono predisporre la donna , è possibile adottare delle strategie utili sul piano psicologico.
Ad esempio, per la neomamma può essere utile:
limitare i visitatori nei giorni del rientro a casa dopo il parto;
dormire nelle stesse ore in cui dorme il neonato;
seguire una dieta equilibrata che eviti eccessi e l'assunzione di bevande eccitanti;
sentirsi legittimate a chiedere aiuto;
rafforzare il legame con partner e figure di sostegno;
mantenere un atteggiamento realistico su di sè, sul bambino e sul contesto.
Partner e familiari possono dimostrare il loro sostegno alleviando gli impegni della neomamma per es. aiutando nei lavori domestici e in generale offrendo ascolto e supporto, senza sfociare nell'invadenza.
Quando i sintomi diventano allarmanti, persistono da più di due settimane, si manifestano più volte nell'arco della giornata e si ha la sensazione di poter fare del male a se stesse o al bambino, è importante rivolgersi a uno specialista.
A seconda del tipo e della gravità dei sintomi, le cure possono consistere:
in una psicoterapia;
nella partecipazione a gruppi terapeutici di donne che stanno vivendo la stessa sintomatologia;
nella prescrizione di farmaci ansiolitici e antidepressivi (sotto stretto controllo medico)
[Dati Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna]